Bestiario delle emozioni

di Francesco Cangioli

Bestia ventunesima

L’Ambizione è un essere arboricolo appeso a un altissimo tronco. Si slancia verso un ramo e vi si aggrappa, il suo sguardo è rivolto al frutto carnoso che fa capolino tra le foglie in cima all’albero. Due destini possono attenderlo: se ha zampe robuste e sceglie con cura i rami da afferrare, dopo una lunga scalata gusterà con gioia il frutto bramato; se invece manca di forza e avvedutezza, la sua scalata terminerà in un tonfo.

Bestia ventiduesima

Il Sospetto striscia nella penombra del crepuscolo, che rende ogni creatura una sagoma incerta e priva i luoghi della loro identità. Ogni ansa del suo corpo squamoso è una minaccia, i suoi denti, sottili come spilli, nascondono ghiandole cariche di veleno. Chi viene morso non muore, ma d’un tratto vede nel prossimo un nemico.

Bestia ventitreesima

La Gioia è un pesce iridato che guizza fuori da un torrente impetuoso. Le sue pinne, ali d’argento che danzano in volo, la tengono sospesa sul pelo dell’acqua per un istante appena. Ricade nell’azzurro e scompare. La furia delle rapide ne sbiadisce il ricordo, ma in profondità, sfidando le correnti avverse, essa continua a nuotare. Sorgerà ancora.

Bestia ventiquattresima

La Rassegnazione giace a terra con le zampe anteriori abbandonate sul ventre. Una pioggia insistente crivella il suo corpo immobile e la lunga proboscide le pende dal capo chino fino a toccare il suolo. Assomiglia all’Accettazione, ma solo uno sguardo disattento potrebbe confonderle. Quest’ultima, infatti, abbraccia la tempesta fino a placarne l’impeto, mentre la Rassegnazione, orfana di un domani, si arrende al temporale e sprofonda nel fango.

Bestia venticinquesima

La Meraviglia è un animale nomade, con occhi capaci di allargarsi fino a contenere tutto l’inatteso su cui si posano. Lungo il cammino scivola di prodigio in prodigio, mai del tutto pronta a ciò che il mondo le offrirà. Quando i suoi passi la riconducono in una terra conosciuta, essa scorge un germoglio appena nato, una diversa nube che si sfilaccia nel vento, una serpe che striscia rapida fra gli arbusti. Sotto il sole che illumina il suo cammino non esiste niente di antico: ogni cosa rinasce continuamente.

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