WEEK END – Contagiamoci di poesia con Gian Mario Villalta e David Riondino

a cura di Nicola Bultrini

Qualche settimana fa, quando tutto è cominciato e ci siamo esiliati in casa, ho scritto una poesia, ne ho filmato la lettura e l’ho inviata via whatsapp a una lista di persone (amici, parenti, poeti, musicisti, attori, scrittori, pittori, giornalisti, etc.). Dopo pochi minuti, un poeta mi ha risposto con una sua videolettura, che io ho girato alla medesima lista, chiedendo di farla ancora “girare”. Poi mi è arrivata un’altra videolettura, poi un’altra ancora e così via. Adesso ne ho una piccola lista in attesa, che si rinnova ogni giorno. E ogni giorno inoltro ai miei contatti le letture che ricevo. Tutto qui, si tratta di brevi video ripresi con il cellulare e girati via whatsapp. Nient’altro. Lo scopo di tutto questo? Mah, nessuno in particolare, nessun secondo fine, solo il desiderio spontaneo di continuare a condividere, oggi a distanza però, stanti le difficoltà materiali. Nuova Ciminiera ha deciso dunque di pubblicare, da oggi, un paio di videoletture a settimana, lasciando quindi una traccia un po’ più stabile di quella leggera leggera affidata alla telefonia mobile e alla volubilità dei social.

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Su un lembo del tempo, sospeso sopra le ombre, è un paesaggio intenso e struggente, quello che ci offre Gian Mario Villalta. È una poesia che non rinuncia ad aderire alla concretezza delle cose, ma sempre animata da una sottile tensione. In questi giorni d’amianto ci guardiamo attoniti nel nostro riflesso, la sera ci accompagna alla notte, siamo animali assetati, gridiamo una domanda.

 

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Il teatro al tempo del virus, ce lo propone David Riondino, in una pièce teatrale ultrasintetica, che però contiene tutti gli elementi di questi strani giorni, dal polemico, al grottesco, al rissoso, al dubbioso, al preoccupato. Si, è certamente divertente, ma è anche la pura cruda verità, di cui Riondino come sempre, sa rendersi acutissimo interprete.

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